Statistiche Imprese e Aziende
Raccolta di indagini statistiche ed economiche che reputo interessanti, la quali sono utili per comprendere i trend del mercato e trovare nuovi spunti per la propria impresa e attività.
PMI e vendite online
![PMI vendita online tramite ecommerce PMI vendita online](https://www.simonelongato.it/wp-content/uploads/pmi-vendita-online.png)
Impese che hanno venduto beni o servizi via web e via piattaforme digitali per attività economica
Quanto investono realmente le PMI italiane nelle enormi potenzialità dell’e-commerce?
Quante di esse vendono online e come si posizionano a livello europeo?
Sono queste alcune delle domande di base al centro dell’analisi Istat “Imprese e ITC” relative all’anno 2021.
Dalla panoramica si evince come le imprese italiane si avviano verso la transizione digitale con un andamento lento.
Per quanto riguarda, nello specifico, le vendite online, il 18,9% delle PMI del nostro Paese, con oltre 10 dipendenti, ha dichiarato di aver avviato o incrementato nel corso del 2020 gli sforzi per vendere beni o servizi online.
Un dato positivo che si scontra però con quello inerente la quota di chi ha effettivamente venduto online, che rimane di circa cinque punti percentuali al di sotto della media Ue. [fonte]
Trovo molto interessante anche i seguenti grafici:
- Primi settori per aumenti o diminuzione delle quote di vendite online rispetto al 2019:
- i settori che contribuiscono più attivamente alle vendite online
![PMI vendita online e andamento PMI vendita online e andamento](https://www.simonelongato.it/wp-content/uploads/pmi-vendita-online-andamento.png)
Perdite e aumenti di fatturato online e principali contributori per attività economica
L’impennata delle tecnologie IoT
Domotica, automotive, smart home, in una parola: Internet delle Cose.
Ne senti parlare sempre più spesso, vero?
È assolutamente naturale dato che l’Internet delle Cose, conosciuto anche come Internet of Things (IoT) è sempre più onnipresente nella vita di tutti noi.
L’ultimo studio di Confartigianato su questo tema ce lo conferma.
La ricerca si è focalizzata sui dati della rilevazione sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle imprese italiane e ne è emerso un quadro sorprendente.
Infatti nel nostro Paese ben il 31% delle piccole imprese nel 2021 ha utilizzato internet delle cose, superando di ben cinque punti la media Ue.
Il settore più interessato alle tecnologie IoT?
Quello dell’energia, seguito da quello immobiliare e della raffinazione del petrolio. Ecco tutti i dati completi e una panoramica esplicativa dell’analisi di Confartigianato. [Fonte]
![tecnologia IOT diffusione in Europa tecnologia IOT diffusione in Europa](https://www.simonelongato.it/wp-content/uploads/tecnologia-iot-diffusione-in-europa.png)
Diffusione di Internet delle cose nelle piccole imprese nei paesi Ue
![internet delle cose PMI internet delle cose PMI](https://www.simonelongato.it/wp-content/uploads/internet-delle-cose-PMI.png)
IoT nelle PMI, schema suddiviso per tecnologia utilizzata
![internet delle cose Italia internet delle cose Italia](https://www.simonelongato.it/wp-content/uploads/internet-delle-cose-italia.png)
Imprese italiane e internet delle cose per comparto
Lo stato di digitalizzazione delle Aziende Vitivinicole Italiane
![panoramica web marketing aziende vitivinicole panoramica web marketing aziende vitivinicole](https://www.simonelongato.it/wp-content/uploads/panoramica-web-marketing-aziende-vitivinicole.png)
La panoramica del web marketing delle aziende vitivinicole
Le aziende del settore vino sono sempre più orientate verso il digitale come fonte di promozione.
Quasi il 100% ha implementato un sito web per aumentare la visibilità, utilizzando la strategia degli “accessi al sito web”, il 72% delle aziende ha utenti in crescita che vedono i loro contenuti.
L’86% delle attività ha un sito multilingua, quindi guarda (o è attivamente coinvolto) all’export dei suoi prodotti.
In che traduzioni vengono realizzati questi siti internet?
Per la prevalenza in inglese; come seconda lingua per la traduzione troviamo il tedesco, poi il cinese, francese, russo, spagnolo; a seguire percentuali molto piccole per il portoghese, slovacco, giapponese e romeno.
Che social vengono utilizzati in prevalenza in questo settore economico?
Facebook la fa sempre da padrona con il suo 71%, seguito a ruota libera da Intagram.
Con il 44% si afferma YouTube, poi Linkedin e Twitter con il 33% e per concludere Pinterest con l’8%.
[Fonte]
Digitalizzazione PMI in Italia
A che punto è il nostro Paese con la digitalizzazione?
L’innovazione si attua attraverso la digitalizzazione per questo è fondamentale analizzare i dati relativi a questo tema nel nostro Paese.
Lo ha fatto Cerved, il più grande Information Provider in Italia, dando vita a una panoramica molto esplicativa.
Partendo da dati internazionali, balza subito all’occhio un dato negativo, ovvero che dal 1995, la produttività italiana è cresciuta solo dello 0,1% medio annuo, contro l’1,1% della Germania e l’+1,4% degli Stati Uniti.
Questa lenta crescita è legata alla scarsa digitalizzazione delle imprese italiane mostrata in questo grafico esemplificativo basato Digital Capability Index e porta alla luce due problematiche di base legate alla scarsa propensione alla digitalizzazione del nostro Paese: il grande divario tra imprese di settori diversi e quello tra territori.
![digitalizzazione PMI Italia digitalizzazione PMI Italia](https://www.simonelongato.it/wp-content/uploads/digitalizzazione-pmi-italia.png)
Dati Cerved: La digitalizzazione delle PMI (Micro, Piccole, Medie e Grandi) in Italia
![crescita IT in Italia crescita IT in Italia](https://www.simonelongato.it/wp-content/uploads/crescita-it-in-italia.jpg)
La crescita della dotazione IT in Italia
Questa disomogeneità è ben visibile tra le province settentrionali e quelle meridionali e nel confronto tra la filiera trasporti e la filiera della chimica e meccanica agli antipodi del Digital Capability Index.
Dato che la digitalizzazione sembra essere davvero la leva per la crescita è importante approfondire questo tema. Puoi farlo qui: https://know.cerved.com/imprese-mercati/le-pmi-e-la-sfida-della-digitalizzazione/
Di seguito invece la mappa della digitalizzazione delle provincie italiane:
![Mappa digitalizzazione provincie italiane Mappa digitalizzazione provincie italiane](https://www.simonelongato.it/wp-content/uploads/Mappa-digitalizzazione-provincie-italiane.png)
La mappa della digitalizzazione delle provincie italiane
Dati dell’aumento dell’energia in Italia nel 2022
![aumento dell'energia in Italia nel 2022 aumento dell'energia in Italia nel 2022](https://www.simonelongato.it/wp-content/uploads/aumento-energia-italia-2022.jpg)
aumento dell’energia in Italia nel 2022
Nel bel paese l’aumento della bolletta energetica è aumentato di 49,2 miliardi di euro nell’ultimo anno, solo a gennaio 2022, ci sono stati 28 miliardi di euro in più rispetto ai dodici mesi precedenti.
Il valore delle importazioni di energia è del +121% (29,5 miliardi di euro di gennaio 2021 / 65,2 miliardi di euro di gennaio 2022.)[Fonte]
Fatturato dei negozi in Italia
Vendite nei negozi della GDO 2022
![fatturato negozi Italia fatturato negozi italia](https://www.simonelongato.it/wp-content/uploads/fatturato-negozi-italia.jpg)
Il trend dei fatturati per area a parità di negozi (Nord, Centro e Sud Italia)
Il trend negativo è più accentuato nel sud Italia, regioni che hanno trainato sino ad oggi i numeri positivi di questo tipo di ricerche.
![trend fatturati italia negozi commerciali trend fatturati italia negozi commerciali](https://www.simonelongato.it/wp-content/uploads/trend-fatturati-italia-negozi-commerciali.jpg)
Fatturati negozi in Italia: Iper e supermercati, servizi liberi con metrature tra i 100 e 399mq, discount e negozi specializzati.
Possiamo segnalare il -3% da inizio anno per quanto riguardano le vendite nei negozi della GDO da inizio 2022.
[Fonte]
Vendite Negozi commerciali 2022
Come vanno invece le vendite nei negozi commerciali al dettaglio in Italia nel 2022?
Il grafico che ci presenta l’Istat è una panoramica generale che va dal 2017 al 2022, con la forte caduta avuta in concomitanza dei primi lockdown del 2020.
![vendita commercio al dettaglio 2017-2022 vendita commercio al dettaglio 2017-2022](https://www.simonelongato.it/wp-content/uploads/vendita-commercio-dettaglio-2017-2022.jpg)
Trend delle vendite al dettaglio dal 2017 al 2022
Nel primo mese del 2022 le vendite al dettaglio hanno subito una flessione generale, mentre possiamo notare il trend positivo generale rispetto agli anni precedenti.
Il seguente grafico mostra le vendite del commercio al dettaglio per i gruppi di prodotti non alimentari che più sono cresciuti negli ultimi mesi del 2021.
C’è da considerare che tutti questi dati rappresentano uno spaccato d’Italia pre caro bollette (gli ultimi qui presentati), mentre i dati della GDO presentati in precedenza riflettono sicuramente una tendenza dovuta dal post caro bollette per le famiglie e imprese.
Le migliori aziende dove lavorare in Italia
![Le migliori aziende dove lavorare in Italia Le migliori aziende dove lavorare in Italia](https://www.simonelongato.it/wp-content/uploads/migliori-aziende-italiane-dove-sviluppare-la-propria-carriera.png)
Le migliori aziende italiane dove sviluppare la propria competenza
Linkedin ha pubblicato la classifica delle Top Companies, cioè le migliori aziende che stanno investendo nel successo dei loro talenti.
In Italia possiamo notare che tra le 25 aziende che figurano nel report troviamo che i settori trainanti sono il bancario, l’assicurativo e il tecnologico.
I punti chiave che fanno emergere queste aziende sono:
- Sviluppo di competenze: cioè far aumentare le skill dei dipendenti all’i9nterno dell’azienda;
- Stabilità dell’azienda: la stabilità in periodo medio lungo dei dipendenti che restano in azienda;
- Diversità di genere;
- Affinità aziendale: viene misurata la cultura aziendale.
[Fonte]
Quali sono gli ostacoli per le esportazioni delle MPI Italiane?
La difficoltà di reperire i materiali e la forza lavoro sono le principali difficoltà che le Media e Piccole Imprese (MPI) dovranno affrontare nel prossimo futuro. La fiammata dei prezzi delle commodities (delle materie prime), in difficoltà ancora dai lockdown del “periodo Covid-19”, si scontrano con le problematiche di logistica delle merci e l’aumento del costo dell’energia (diventata insostenibile in alcuni settori).
Tutto questo fa aumentare di conseguenza i costi di produzione e riduce i margini delle imprese.
[Analisi di Enrico Quintavalle e Redolfi Licia Fonte]
Settore turismo: ancora forti criticità
![L'indice di mobilità di Google (aggiornato a febbraio 2022) Indice Google Mobility](https://www.simonelongato.it/wp-content/uploads/indice-google-mobility.jpg)
L’indice di mobilità di Google (aggiornato a febbraio 2022)
Analizzando l’Index Mobility di Google possiamo vedere come vi sia stata una diminuzione del 31,7% rispetto ai livelli pre-coronavirus sugli spostamenti.
Il report riferito all’Italia lo trovi qui (aggiornato al 7 febbraio 2022), mentre in questa pagina puoi trovare i report di tutto il mondo suddiviso per nazione
Ovviamente la ricaduta diretta di questa diminuzione degli spostamenti lo ha il settore del turismo; il quale registra importanti perdite di turisti con conseguente diminuzione dei ricavi per la ristorazione e l’industria alberghiera. [Fonte]
![presenze turismo in Italia nel periodo pre covid presenze turismo in Italia nel periodo pre covid](https://www.simonelongato.it/wp-content/uploads/presenze-turismo-italia-periodo-pre-covid.jpg)
Le presenze nel turismo in Italia nel periodo pre covid
![Le presenze turistiche tendenziale pre crisi covid-19 presenze turistiche tendenziale pre crisi covid-19](https://www.simonelongato.it/wp-content/uploads/presenze-turistiche-tendenziale-pre-crisi-covid-19.jpg)
Le presenze turistiche e le tendenze pre crisi covid-19
Codiv-19 e occupazione in Italia
![Covid 19 e occupazione In Italia Covid 19 e occupazione In Italia](https://www.simonelongato.it/wp-content/uploads/codiv-19-e-occupazione-in-Italia.jpg)
Lo sappiamo bene, purtroppo l’emergenza sanitaria da Covid-19 ha avuto un inevitabile impatto sull’occupazione.
Su questo tema così importante, che riguarda tutti noi, Confartigianato ha elaborato uno studio basato sui dati dell’Istat (Istituto Nazionale di Statistica).
Si tratta di un rapporto che analizza la dinamica dell’occupazione negli ultimi 12 mesi e la variazione del tasso di occupazione negli stessi 12 mesi.
Il risultato di questa indagine?
Dati degli ultimi 12 mesi considerando la tipologia di occupazione
![covid-19 occupazione 2020 2021 covid-19 occupazione 2020 2021](https://www.simonelongato.it/wp-content/uploads/covid-occupazione-2020-2021.jpg)
Variazione del tasso di occupazione dal 2005-2021 (per ogni mensilità)
![variazione del tasso di occupazione in 12 mesi 2005-2021 variazione del tasso di occupazione in 12 mesi 2005-2021](https://www.simonelongato.it/wp-content/uploads/variazione-del-tasso-di-occupazione-in-12-mesi-2005-2021.jpg)
Occupazione indipendente dal 2005 al 2021
![occupazione indipendente 2005-2021](https://www.simonelongato.it/wp-content/uploads/occupazione-indipendente-2005-2021.jpg)
In 12 mesi, in Italia il numero di lavoratori indipendenti è sceso del 6,8%, quello dei dipendenti a termine del 12,8% e i disoccupati e gli inattivi sono cresciuti rispettivamente di +21 mila unità e +700 mila unità.
Dati che impongono una grande riflessione.
Trovi nel post di Linkedin la fonte.
Europa: Tecnologia e investimenti
L’investimento tra paese e paese in Europa non è omogeneo e presenta grandi divari tra numero di aziende e capitale investito tra chi emerge e chi rimane fanalino di coda.
Cliccando sull’immagine puoi leggere il resto del resoconto e trovare il link di approfondimento.
![Europa tecnologia e investimenti Europa tecnologia e investimenti](https://www.simonelongato.it/wp-content/uploads/europa-tecnologia-investimenti.jpg)
Gender gap: parità di retribuzione in Italia (e nel mondo)
Parità di stipendio tra uomo e donna nel mondo del lavoro
Ecco che ci troviamo a smantellare il luogo comune delle piccole imprese italiane meno innovative e meno moderne rispetto alle grandi, grazie a questa interessante indagine.
Il “Report sulla struttura delle retribuzioni in Italia” dell’Istat rileva che il differenziale medio nazionale è del 6,2%. Ma la forbice è molto ampia e va dal 2% del comparto pubblico al 17,7% del settore privato.
Dai dati dell’indagine del Centro Studi CNA emerge però che nelle piccole imprese la parità di stipendio tra uomini e donne è quasi realtà.
In dettaglio, nelle imprese fino a nove dipendenti il divario è dell’1,6%, addirittura inferiore a quello del comparto pubblico. La forbice si amplia raggiungendo il 5,6% nelle imprese fino a 49 dipendenti. Per poi allargarsi notevolmente in quelle fino a 249 addetti (12,7%) e da 250 in poi (18,5%).
“Una testimonianza ulteriore di quanto sia importante l’aspetto relazionale nelle piccole imprese, nelle quali – conclude la presidente di CNA Impresa Donna – è possibile tenere conto dell’effettivo valore delle singole persone, senza lasciarsi influenzare da ogni tipo di pregiudizio”. [Fonte]
![gender gap parità retribuzione in Italia gender gap parità retribuzione in Italia](https://www.simonelongato.it/wp-content/uploads/gender-gap-parita-retribuzione-italia.png)
gender gap: parità retribuzione in Italia
![gender gap parità retribuzione per uomo e donna in Europea gender gap parità retribuzione per uomo e donna in Europea](https://www.simonelongato.it/wp-content/uploads/gender-gap-parita-retribuzione-uomo-donna-europea.png)
Parità retribuzione per uomo e donna in Europea
Il clima di fiducia delle imprese
Ti propongo un interessante report di Confartigianato focalizzato sull’ultimo anno, nello specifico, dall’inizio del 2020 a febbraio 2021.
Il report risponde a un quesito specifico:
Qual è il clima di fiducia delle imprese italiane nei confronti del mercato?
Analisi di Confartigianato; ecco la condivisione su Linkedin.
![fiducia delle imprese nel 2021 report di Confartigianato fiducia delle imprese nel 2021 report di Confartigianato](https://www.simonelongato.it/wp-content/uploads/fiducia-delle-imprese-2021-report-confartigianato.jpg)
Fiducia delle imprese nel 2021: report di Confartigianato
Internazionalizzazione e Nord-Est
Che ruolo gioca l’internazionalizzazione nelle aziende del Nord Est?
Le imprese presenti sui mercati globali presentano la digitalizzazione dei loro processi produttivi, evidenziando una relazione significativa tra dotazione di tecnologie digitali e internazionalizzazione.
La ripresa dei consumi in Italia
Ripresa dei consumi nel nostro Paese
L’emergenza globale sanitaria ha profondamente cambiato il modo di vivere di ognuno di noi. Il nostro Paese, sempre in prima linea nella gestione e nella ricerca di soluzioni atte a contenere un’epidemia globale sta cercando, con tutte le dovute precauzioni, di tornare in maniera graduale alla normalità e un esempio di tutto questo risiede nella ripresa dei consumi di noi italiani.
Secondo un’interessante survey ideata dalla Unit Business Intelligence &Insight di GroupM e basata su 2.000 interviste incrociate con i dati raccolti nel Data Hub di GroupM, il consumatore italiano ha più fiducia nei confronti del processo d’acquisto. Una fiducia concretizzata nello shopping in occasioni come il Black Friday o le feste natalizie. La voglia di shopping degli italiani non si è fatta intaccare negativamente dalla pandemia, ma è semplicemente mutata virando verso un approccio diventato più riflessivo, ponderato e decisamente più consapevole!
Ecco le interessanti slide esplicative sul tema, da poter consultare!
Per vederle in formato più grande e poter scaricare le slide vai qui
Turismo e pandemia: infografica
Il crollo del turismo dovuto dalla pandemia si nota in prevalenza nelle aree del mediterraneo e nelle grandi città.
Nel 2020 tramite i principali siti di booking online come Airbnb, Booking, Expedia Group e Tripadvisor sono state prenotate circa 272 milioni di notti di soggiorno in tutta Europa con una perc-entuale di diminuzione del 47% rispetto al 2019.
Dalla mappa possiamo notare la disomogeneità del crollo tra l’Europa meridionale e settentrionale.
Da notare che il 2020 nei primi due mesi dell’anno prometteva bene, ma poi nei mesi di aprile e maggio ha restituito un -93,2% e -85,6% rispetto all’anno precedente.
Alcuni dati tra le nazioni:
- Spagna (-58,1%)
- Italia (-60,2%)
- Francia (-25,0%)
- Germania (-20,6%)
Alcuni dati tra le metropoli:
- Roma -78%
- Barcellona -75,6%
- Praga -73,5%
Analizzando la mappa di vulnerabilità regionale del turismo possiamo confermare che i due grafici si assomigliano molto.
Panoramica tra aziende e consumatori: 2020
![panoramica tra aziende e consumatori 2020](https://www.simonelongato.it/wp-content/uploads/panoramica-tra-aziende-e-consumatori-2020.jpg)
È uscita la ricerca Brand Purpose 2020 (letteralmente: “lo scopo dei marchi aziendali”) che fa una panoramica di questo strano anno appena concluso.
Premessa: se pensi che lavorare sulla conoscenza del tuo marchio per il tuo pubblico sia una prerogativa solo di TV e grandi aziende, a mio avviso stai guardando il tutto da un punto di vista non corretto.
Ti lascio questi approfondimenti molto validi per capire meglio l’importanza che la “brand purpose” ha per il tuo business (qualsiasi esso sia).
- Cosa vuol dire fare branding e perché è importante (indipendentemente dalla grandezza della tua attività)
- L’importanza di sviluppare l’identità aziendale per il proprio target di riferimento
- Come differenziarsi nel mercato e avere un vantaggio competitivo
La ricerca rivela che i consumatori credono fortemente che un marchio debba operare secondo i suoi valori e rendere proattivamente il mondo un posto migliore.
La ricerca fa emergere anche un secondo aspetto importante: le persone cercano aziende vere con le quali condividere un percorso di crescita e con le quali potersi identificare.[Fonte]
La domanda che ora devi porti è:
la mia azienda è in grado di comunicare nel modo giusto con tutti i suoi stakeholder?
(cioè tutte le varie figure che ruotano attorno ad una attività)
Se la risposta è SI: BRAVO! Continua così, è la strada giusta.
Se la risposta è NO: non è mai troppo tardi per iniziare :)
Cosa vogliono gli italiani dal mondo del lavoro
Per gli italiani più dello stipendio conta la qualità della vita.
“Dobbiamo stare attenti a non creare illusioni. Digitale non vuol dire lavorare meno. Bisognerà comunque lavorare tante ore. Ma si lavorerà meglio, si faranno più cose, ma la settimana corta non vuol dire solo meno ore di lavoro e un miglioramento solo della propria vita personale, ma anche un miglioramento dei risultati”
Equilibrio Vita-Lavoro: infografica 2022
Come riuscire a conciliare il lavoro con la vita personale?
Trovare un giusto equilibrio sappiamo che non è sempre semplice, ed è una sfida che interessa tutti i lavoratori.
Grazie al report OECD Better Life Index [Fonte] abbiamo una fotografia mondiale di come, nei vari stati, si è trovato un equilibrio Vita-Lavoro.
Ne esce una fotografia che regala all’Italia la vittoria nella ricerca di questo bilanciamento (nel 2019 eravamo secondi).
Come trovano lavoro in Italia i dipendenti
Grazie alla ricerca di Randstad abbiamo una panoramica esaustiva dei canali per la ricerca di nuove opportunità lavorative per il 2022.
Prendono terreno le agenzia per il lavoro, Linkedin, mentre si trova meno lavoro con il passaparola.
Un tuo commento a freddo? (puoi lasciarlo nei commenti in fondo alla pagina :-)
Ultimo Aggiornamento: 2 Luglio 2023
Pubblicato il: 12 Agosto 2021