Cloud computing aziendale per l’azienda
Aumentare l’efficienza aziendale con l’adozione del Cloud Computing
L’innovazione tecnologica aziendale è un tema su cui si stanno focalizzando decine di ricerche e studi a livello internazionale.
In particolare ci si concentra sì, sui vantaggi tecnologici, ma anche sui vantaggi di business ed efficienza dei processi a essi connessi. Focus assoluto di questi approfondimenti; il cloud computing e la sua capacità di aumentare l’efficienza dei servizi aziendali e consentire la fornitura di nuovi servizi in maniera decisamente più smart.
Cloud Computing cos’è
Integrabile, rapidamente implementabile, veloce, sicuro e affidabile, il cloud computing è la fornitura di servizi informatici, su cloud, in italiano “nuvola” che sta rivoluzionando il mondo dell’organizzazione aziendale.
Questa nuvola virtuale è infatti uno spazio di archiviazione che sincronizza tutti i file personali o aziendali e da modo agli utenti di modificarli in ogni momento, da ogni luogo, attraverso la semplice connessione a internet.
Dunque invece che ospitare sistemi o applicazioni sul disco rigido li si ospitano su server virtuali. Questo porta innumerevoli vantaggi, tutti alla base del suo successo. Tra quelli più apprezzati ci sono sicuramente la disponibilità continua dei dati e delle informazioni inseriti nel cloud, la netta riduzione dei costi IT, la capacità di archiviazione illimitata e il miglioramento della modalità di collaborazione tra i membri di un team.
A questo proposito vediamo una panoramica dei maggiori servizi basati su cloud computing.
Quali sono i servizi di cloud computing?
Tra i principali servizi di Cloud Computing, i più quotati sono senza dubbio:
- Infrastructure as a Service (IaaS)
- Software-as-a-Service (Saas)
- Platform-as-a-Service (Saas)
Tre sigle che racchiudono tre modalità diverse di Cloud Computing, tutte gettonatissime in ottica di organizzazione e gestione aziendale.
Infrastructure as a Service (IaaS) è il modello di cloud computing che gestisce, tramite il provider cloud, le infrastrutture IT e le consegna alle organizzazioni che lo utilizzano, le quali possono, a seconda delle loro peculiari necessità, espandere e ridurre il loro spazio di archiviazione. Questo modello può essere integrato anche con PaaS e SaaS. Un esempio di IaaS è Google Compute Engine (GCE).
Software-as-a-Service (Saas) è probabilmente il modello più utilizzato tra i tre. Si tratta di un software che utilizza Internet per fornire le applicazioni. Queste applicazioni vengono eseguite direttamente tramite il browser Web. Uno degli esempi più celebri di Software-as-a-Service (Saas) è Google Apps.
Platform-as-a-Service (Paas) proprio da come si può evincere dal nome, il Platform-as-a-Service è un modello di Cloud Computing che fornisce, tramite Web, una piattaforma (platform) per la creazione di software. Un esempio di PaaS è Magento Commerce Cloud.
Quali sono le caratteristiche del cloud computing?
Il Cloud Computing rappresenta uno dei settori attualmente in più rapida crescita. Tra le caratteristiche che lo rendono così popolare ci sono sicuramente i principali vantaggi di cui vi abbiamo accennato poc’anzi, ovvero: la disponibilità continua dei dati e delle informazioni inseriti nel cloud, la netta riduzione dei costi IT, la capacità di archiviazione illimitata e il miglioramento della modalità di collaborazione tra i membri di un team.
Ma non solo, le sue caratteristiche di base sono le stesse che ne decretano il successo. Tra le principali caratteristiche del Cloud Computing, a fare la differenza è sicuramente:
- La facilità di manutenzione
- I costi bassi
- L’automazione
- La sicurezza dei dati
Tutte caratteristiche che lo rendono uno dei più grandi fautori della trasformazione digitale delle imprese, a livello internazionale.
Ed è proprio con l’intento di analizzare questa tematica in ottica italiana (soprattutto nel periodo post Covid-19) che nasce la ricerca dell’Osservatorio Cloud Transformation promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano.
Il Cloud come abilitatore della trasformazione digitale e i principali servizi per le imprese
L’argomento principale: “Il Cloud come abilitatore della trasformazione digitale e i principali servizi per le imprese” [fonte] ha dato vita a una panoramica di dati davvero interessanti da analizzare.
Basata su un’analisi empirica che ha coinvolto, ogni anno, oltre 1000 aziende utenti e oltre 350 aziende operanti nel mercato dell’offerta Cloud, dalla ricerca risulta evidente come l’emergenza sanitaria derivante dalla pandemia da Covid-19 abbia generato nelle imprese italiane un aumento della consapevolezza nei confronti dell’importanza strategica delle risorse tecnologiche, tanto che il 41% delle aziende ha registrato una crescita dei ricavi nel corso dell’ultimo anno anche superiore al 20%.
Ma il 34% delle imprese italiane seppur interessate al processo di innovazione tecnologica, non ha ancora accompagnato questo percorso con concrete iniziative di cambiamento organizzativo rivolte alla direzione IT. Considerare e sfruttare i vantaggi del cloud computing e/o del cloud native è quindi una tematica all’ordine del giorno nel nostro Paese, ma non è ancora delineata appieno.
I benefici tratti dai fornitori che gestiscono i servizi di cui le imprese hanno bisogno, aumentando, tra le altre cose, l’interfunzionalità dei team, risultano essere fondamentali in ottica di crescita di business.
E se le grandi imprese italiane, attualmente fanno riferimento mediamente a 5 Cloud provider per l’erogazione dei propri servizi, le piccole/medie imprese sembrano essere molto interessate al cloud native soprattutto perché le applicazioni sono flessibili, costruite su scala e più veloci da implementare.
Ma a mancare, ancora oggi, sembrano essere gli approcci strutturali a questi cambiamenti, approcci di change management che possano far fronte in maniera concreta a questi mutamenti di rotta verso un miglioramento dell’organizzazione delle IT e verso l’innovazione derivata dallo sviluppo e dall’implementazione di applicazioni di cloud computing.
Fondi per il cloud computing aziendale
Un mutamento di rotta incentivato anche dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Di cosa si tratta? Di una grande opportunità per il nostro Paese, una serie di investimenti volti all’incentivazione della transizione digitale mediante l’accesso ai fondi del programma Next generation EU (NGEU).
In particolare, un occhio di riguardo è indirizzato alla Digitalizzare la Pubblica Amministrazione italiana con interventi tecnologici ad ampio spettro accompagnati da riforme strutturali. In sostanza si tratta di ben 6,14 miliardi destinati alla digitalizzazione delle PA. I 6,14 miliardi, come asserito nel PNRR (che ti invito a scaricare qui: PNRR.pdf.) sono distribuiti in questo modo:
- 0,90 miliardi: infrastrutture digitali;
- 1,00 miliardi: abilitazione e facilitazione della migrazione al cloud;
- 0,65 miliardi: dati e interoperabilità;
- 2,01 miliardi: servizi digitali e cittadinanza digitale;
- 0,62 miliardi: Cybersecurity;
- 0,61 miliardi: digitalizzazione delle grandi amministrazioni centrali;
- 0,20 miliardi: competenze digitali di base;
- 0,16 miliardi: supporto alla trasformazione della PA locale.
A questi investimenti si aggiungono gli 1,27 miliardi destinati all’innovazione delle PA frutto di una strategia di intervento profonda e articolata per la modernizzazione della PA.
Ultimo Aggiornamento: 2 Luglio 2023
Pubblicato il: 2 Gennaio 2022