Come la pubblicità può aiutare un’attività commerciale?
La mia definizione veloce di pubblicità: la pubblicità è la comunicazione mediatica che informa e persuade.
Definizione di Wikipedia pubblicità
si intende quella forma di comunicazione di massa usata dalle imprese per creare consenso intorno alla propria immagine, con l’obiettivo di conseguire i propri obiettivi di marketing.
Definizione tratta dalla Enciclopedia Treccani pubblicità
Divulgazione, diffusione tra il pubblico. In particolare, l’insieme di tutti i mezzi e modi usati allo scopo di segnalare l’esistenza e far conoscere le caratteristiche di prodotti, servizi, prestazioni di vario genere predisponendo i messaggi ritenuti più idonei per il tipo di mercato verso cui sono indirizzati.
Che ruolo ha la pubblicità?
Per una azienda è necessario fare pubblicità?
Per un negozio è assolutamente indispensabile investire in advertising?
La pubblicità per un’azienda è un investimento: facendo pubblicità hai l’opportunità di esporre il tuo prodotto/servizio e il tuo marchio, per aumentare la percezione del valore del tuo brand (e il tuo fatturato).
La giusta leva per fare ottimi affari è entrare nel cuore dei tuoi clienti; per fare ciò devi saper caparbiamente creare la giusta correlazione tra un prodotto eccellente e annunci pubblicitari efficaci.
Con il mio amico Michele Lorenzoni l’altro giorno parlavamo di come alcune pubblicità sono cambiate negli anni, e giustamente mi ha fatto notare come una semplice regola non scritta sia rimasta praticamente immutata: nella pubblicità (quella fatta bene) quando mai le aziende hanno posto in prima piano il prodotto a discapito dell’emozione e del brand?
La risposta corretta è: mai. (parliamo di pubblicità realizzata bene eh :)
La pubblicità è ovunque, le città (grandi e piccole) ci mostrano cartelloni pubblicitari, insegne luminose. I giornali hanno pubblicità tra gli articoli o pagine intere, così come nel web, abbiamo pubblicità che ci scorrono nel feed di Facebook, banner tra i blog, pubblicità in email, advertising con notifiche push… e potremmo continuare ancora per molto :-)
La pubblicità è l’anima del commercio, diceva Henry Ford più di 60 anni fa. Pensiero ancora assolutamente vero: quante aziende, prodotti, attività commerciali (dai più famosi alle new entry) possono riscuotere successo da parte dei consumatori senza l’aiuto di una adeguata campagna pubblicitaria?
Che scopo ha la pubblicità
Perché fare advertising
La pubblicità ha 4 scopi principali che possiamo riassumere così:
- Aumentare il profitto
- Fidelizzare al brand
- Creare consapevolezza del prodotto
- Aumentare la quota di mercato
Lo scopo della pubblicità: Aumentare le entrare
Aumentare i profitti di una azienda, quanti CEO che hanno questo obiettivo per la loro attività? :) Ovviamente tutti :)
Nel libro Business-to-Business Internet Marketing: ci spiega il calcolo per capire che profitto genera una campagna pubblicitaria: viene analizzata la spesa per la campagna e si confronta la cifra con le entrate ottenute dopo la campagna pubblicitaria stessa.
Poi continua portando degli esempi pratici: questo rapporto viene utilizzato anche per capire quale campagna porta più rendimento; ad esempio tra una campagna di email marketing e una tramite la posta tradizione, spesso risulta più redditizia la campagna di posta elettronica [✅Richiedi una consulenza].
Scopo dell’advertising: Fedeltà alla marca
La rappresentazione di un prodotto in una pubblicità trasmette una “personalità” che corrisponde al target stabilito da colpire. Così da creare una identificazione nel brand (e di conseguenza anche nel prodotto).
Questa connessione emotiva si traduce in nuovi acquisti da parte del consumatore in target. La fidelizzazione della clientela.
Perché fare advertising: Per far conoscere il prodotto
La pubblicità aiuta a informare il consumatore su un nuovo prodotto/servizio; nel caso di un prodotto/servizio già presente nel mercato allora la pubblicità ha lo scopo di far conoscere le funzionalità, le caratteristiche e i benefici che tu offri.
Questo tipo di pubblicità vale molto per chi ha un vero prodotto/servizio innovativo, unico e nuovo.
Quindi, grazie ad una pubblicità informativa, si andrà a spiegare il prodotto.
Solitamente questo “filone pubblicitario” è accompagnato da strumenti come le brochure, materiale pop per punti vendita ecc (tutto ciò che può sfornare la fantasia di uno studio grafico).
Perché fare pubblicità: per aumentare la quota di mercato
Aumentare i consumatori in un determinato settore dell’azienda per aumentare, come logica conseguenza anche il fatturato.
Vi faccio un esempio: Amazon ha raggiunto la quasi totale quota di mercato come rivenditore di prodotti di consumo in America, e quindi ha deciso di approdare anche in nuovi mercati, come il settore IT o quello farmacologico.
Aumentare la quota di mercato prevede un aumento anche del fatturato.
Ma ritorniamo alla pubblicità.
La pubblicità è una indimenticabile emozione.
L’obiettivo principale della pubblicità, secondo George Felton, autore del libro “Advertising Concept and copy”, è far capire che hai qualcosa di emozionante da offrire.
Quindi tu, con la tua attività, che emozione offri?
Non focalizzarti sul tuo prodotto/servizio, può essere un evento, una nuova linea di prodotti, una campagna per un nuovo locale o punto vendita; o ancora un nuovo servizio che aiuterà le PMI a lavorare meglio.
Ma quindi perché fare pubblicità?
Il mio pensiero è che ognuno deve investire in pubblicità, in rapportato alla sua realtà, perché la pubblicità permette di creare una reputazione e ottenere interesse e fiducia nelle persone.
Con la pubblicità dici agli altri chi sei, ti racconti e definisci l’identità della tua attività.
Ti sembra stupido e vuoi solo fatturare?
Segui il mio ragionamento.
Per emergere nella folla c’è la necessità che il tuo prodotto/servizio e il brand/marchio siano riconosciuti e apprezzati dalle persone.
Quando siamo al supermercato il prodotto che scegli dallo scaffale è un acquisto che in qualche maniera è stato influenzato dalla pubblicità?
Quando scegli una macchina, una di quelle belle sportive, la hai scelta per l’emozione e il prestigio che ti dona quando la utilizzi per andare dai tuoi clienti?
Quando scegli un fornitore, lo scegli per la sicurezza che ti da nel seguire il progetto e perché i suoi prodotti sono i migliori o perché è il più economico?
Se a tutte queste domande hai risposto che scegli quello a basso costo, non sei esente dall’influenza pubblicitaria, anzi hai scelto esattamente cosa cerchi:
la seconda scelta :-)
Quando scegliamo di acquistare vogliamo appartenere ad una comunità, essere apprezzati.
Quando acquistiamo la pasta made in italy lo facciamo perché la pasta italiana è buona (e sfido chiunque a dire il contrario) e perché ci identifichiamo nella nazionalità italiana, o per lo meno nella cucina italiana e di quanto sia buona e speciale e apprezzata in tutto il mondo.
Chi vuole mangiare una pasta non buona? Nessuno!
Quando scegli una macchina e scegli una FIAT, hai scelto di essere impopolare. Se invece scegli una Alfa Romeo, una WV, una Mercedes hai scelto di avere una identità ben precisa.
Una Fiat è peggio effettivamente di una Alfa Romeo?
Onestamente in termini “meccanici” non ne ho la minima idea, ma la percezione delle due aziende parla per i suoi prodotti. ( si chiama branding)
Vado alla serata nel locale vuoto o nel locale pieno?
“Pieno chiama pieno” si dice nell’ambiente. Voglio appartenere al gruppo di persone che si diverte nel locale pieno.
Vado al ristorante sempre vuoto o in quello dove c’è la necessità di prenotare due settimane prima perché è sempre pieno?
La risposta è ovvia, vado in quello sempre pieno (perché pieno, chiama pieno) perché sono certo che si mangia bene visto che la scelta di tante altre persone si è focalizzata in quel luogo.
Quando scegliamo A da B, decidiamo consapevolmente (o molto spesso inconsapevolmente) andando a preferire chi ha una reputazione migliore degli altri.
Dal Libro Smart shopping di Di Valérie Halfon: il 75% dei nostri acquisti è di tipo emotivo; il 95% delle azioni che compiamo (quindi una decisione) è inconsapevole; di conseguenza direzionato dalla parte emotiva del nostro cervello.
Nel 2020 quindi come può una azienda fare pubblicità?
Per questa specifica domanda è necessario sviluppare un testo adeguato e lo puoi trovare in questa pagina: Come promuovere una azienda. (se non trovi il link vuol dire che è in fase di sviluppo, puoi sempre iscriverti alla newsletter per sapere quando verrà pubblicato. Link in fondo alla pagina, vicino ai link dei social network)
A grandi linee però possiamo dire che per fare pubblicità per una attività sono da prendere in considerazione attività offline, cioè qualcosa di stampato, tangibile con mano, e attività online (posto in maniera molto semplicistica).
Per il budget da destinare dipende da tanti fattori (magari se ti interessa l’argomento, segnalamelo o con una email o nei commenti)
Per concludere: la frase di Steve Jobs, investire in pubblicità in tempo di crisi è come costruirsi le ali mentre gli altri precipitano, non mi trova totalmente d’accordo, ma la condivido.
Io sono per l’idea che è meglio investire in pubblicità quando l’azienda NON è in crisi, così da poter lavorare con i giusti tempi; facendo così stai pur certo che, se hai un buon prodotto/servizio e hai investito in pubblicità, la crisi non la vedrai mai.
Vi lascio alcune fonti che potrebbero essere interessanti per approfondire:
- Sei blanding o branding?
- Cosa dice wikipedia sul termine pubblicità
Approfondimento della pubblicità dell’Enciclopedia Treccani - Articolo interessante dove si parla del ruolo della pubblicità sociale, con una critica costruttiva
- Libro Smart Shopping
A cosa serve la pubblicità ha come valutazione:
Ultimo Aggiornamento: 2 Gennaio 2025
Pubblicato il: 4 Novembre 2019